antonio g. bortoluzzi

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"Dopo le lunghe giornate al lavoro nei cantieri e in fabbrica, dopo i bar, gli amici e perfino dopo l’amore rimaneva uno spazio che potevo riempire leggendo tutto quello che mi piaceva. Oppure potevo scrivere, cercando di dilatare quello spazio e quel tempo"

Come si fanno le cose: gli incontri, le persone, i luoghi

Ho il piacere di portare Come si fanno le cose (Marsilio) in tanti luoghi diversi e belli e sempre con persone attente a questa piccola storia di fabbrica e montagna, fatica e sogno di riscatto. Qui alcuni momenti indimenticabili!

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Come si fanno le cose - letto da critici e giornalisti

Copertina romanzo

Condivido con immenso piacere alcuni estratti degli splendidi articoli che in queste settimane hanno accompagnato “Come si fanno le cose” (Marsilio Editori) su quotidiani, riviste, web. Credo che un romanzo sia soprattutto negli occhi e nel cuore di chi legge.

“Dolce e scabro, questo libro è percorso da un filo costante di serietà e di poesia: la poesia dell’umana pietà verso noi uomini che trascorriamo la vita così in fretta nella nostra piccola porzione di mondo, cercando l’effimero, mentre il nostro cuore ha quiete e forza solo se non rinneghiamo il passato.” Famiglia Cristiana: Antonia Arslan, 12.09.19

"In Come si fanno le cose Bortoluzzi affronta il disagio e le disarmonie del nostro tempo. Molte grandi questioni sociali si affacciano in queste pagine - dalle morti sul lavoro, alla concorrenza del mercato cinese - ma, grazie anche a una strategia narrativa felicissima, l'autore riesce a parlarci della sfida di sempre: il coraggio di essere felici, tra solitudini, fatiche e delusioni." La Domenica del Sole 24 Ore: Teresa Franco, 28.07.19.

“In un oscillare continuo tra memoria e presente, Bortoluzzi conferisce profondità storica e psicologica a questo suo testo dando voce allo sradicamento vissuto negli anni Settanta da contadini e figli di contadini del Nord est.” L’Indice dei libri, Claudio Panella, 03.12.19

"Bortoluzzi recupera anche i temi delle radici della sua precedente trilogia di montagna, e segnatamente il mondo scomparso dell'altopiano, e dei suoi valori umani, lavorativi ed etici, in contrasto con la disumanizzazione della fabbrica." La Lettura del Corriere della Sera: Ermanno Paccagnini, 04.08.19

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Paesi alti - Premio Gambrinus Giuseppe Mazzotti

PAESI ALTI ANTEPRIMA

La Giuria ha deciso all’unanimità di assegnare il Premio GAMBRINUS - “GIUSEPPE MAZZOTTI”, nella sezione MONTAGNA CULTURA E CIVILTA', a “PAESI ALTI” di Antonio G. Bortoluzzi (Ed. Biblioteca dell’Immagine).

La motivazione: "Racconto disegnato con rapide immagini che, scorrendo in successione, rendono il senso della vita nei paesi di montagna negli anni difficili seguiti all’ultima guerra. È uno sguardo sulla crescita di Tonìn, che da ragazzo dai sentimenti fragili e insicuri, e che sogna altri destini, si prepara a diventare uomo consapevole, e forte. Bortoluzzi ci regala quadri di vivace immediatezza usando magistralmente parole semplici, chiare, dirette, che si fanno poesia per trasmettere suggestioni, per donare vere emozioni. Il lettore viene trascinato nei Paesi alti, e sente addosso a sé le stesse fatiche, le privazioni e i sogni del protagonista e dei suoi compagni di disincanto. Romanzo che lascia segni profondi, che dà luce ad un mondo poco conosciuto e dunque trascurato, che guida a guardare la montagna con occhi e con animo diversi".

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Il Primo Maggio delle lavoratrici mascherate

Lavoro da tanti anni e in fabbrica c’ho passato gran parte della vita:

da ragazzo ho conosciuto vecchi lavoratori, persone che avevano vissuto il mondo contadino sul serio, non come ideale bucolico, e avevano iniziato nei capannoni molto prima che lo Statuto dei lavoratori fosse legge; e quindi ragazze e ragazzi che sono diventati donne e uomini e ora sono a loro volta genitori, e qualcuno è già nonno o nonna. In fabbrica ho visto e vedo disagio e nobiltà. Per esempio quando un lutto colpisce un dipendente, viene aperta la donazione di un’ora di lavoro per chiunque desideri manifestare la propria solidarietà alla famiglia del collega e l’azienda ci mette altrettanto: è una cosa importante, “di classe”, come gesto nobile, e “di classe” perché fatta da chi condivide le stesse condizioni sociali, di vita, d’ambiente, di fatica. Non si creda, c’è sempre la tensione tra lavoro e capitale, lavoro e delocalizzazione, produzione e salute dei lavoratori; tra il vecchio sfruttamento della forza lavoro e insieme la possibilità, mai esistita prima nelle nostre valli pedemontane, di guadagnarsi da vivere con un lavoro vero, sicuro, tutelato, sopportabile.

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A scuola dopo 35 anni, un laboratorio sul racconto breve

collage copertine libri

Pensavo che fare un laboratorio supplementare di scrittura sul racconto breve in un liceo, fosse come chiedere a dei muratori, di ritorno la sera dal cantiere, perché non fate un po’ di movimento che vi fa bene alla linea? E quindi trovarmi di fronte a studentesse e studenti con espressioni del tipo: ma sta scherzando? Il tizio vuol parlare di libri e farci anche scrivere un racconto con cui partecipare a un concorso letterario tra diversi licei per il Premio Comisso? Qualcuno gli dica che siamo a maggio e praticamente sfiniti!

E invece nell’aula del liceo Marconi a Conegliano (TV) ho trovato curiosità e attenzione fino all’ultimo, minuto dell’ultimo giorno, dell’ultima storia utile. E ho imparato un po’ di cose dai quei 24 studenti.

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"Paesi alti", Cortina d'Ampezzo e gli anni '50

Antonio G. Bortoluzzi - copertina I Brusaz - Zangrandi

Essere stato con “Paesi alti” nella terzina finalista al Premio della montagna Cortina d’Ampezzo 2016 mi ha fatto molto piacere, anche perché mette insieme un po’ di fatti della mia storia familiare e dice qualcosa sull’origine delle storie che scrivo.

Per tutto il mondo Cortina è un luogo di ricchezza, celebrità, film, sport, vetrine, moda, vip, ma per me che ho sempre vissuto in Alpago (a 80 chilometri di distanza), Cortina è soprattutto un luogo che mi fa pensare a gente che ci va per lavorare.

Dalla metà del ‘900 i miei nonni (materno e paterno) hanno fatto i muratori nella Perla delle Dolomiti, così come mio padre con cui ho vissuto nelle baracche del cantiere edile negli anni ‘70. Mio fratello ha fatto il falegname e io stesso ho fatto l’imbianchino negli anni ’80.

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PREMI LETTERARI

  • 2017 Premio "Gambrinus-Giuseppe Mazzotti XXXV edizione" sezione Montagna: cultura e civiltà" per "Paesi alti"

  • 2016 Premio "Dolomiti Awards 2016 Miglior libro sulla montagna” del Belluno Film Festival per "Vita e morte della montagna"

  • 2016 Premio della Montagna Cortina d’Ampezzo, finalista con "Paesi alti"

  • 2015 Premio Letterario del CAI Leggimontagna sez. narrativa, finalista con "Paesi alti"

  • 2010 Premio Italo Calvino XXIII edizione, finalista e quindi segnalato dalla giuria con il romanzo per racconti "La contorsionista ride"

  • 2008 Premio Italo Calvino, XXI edizione, finalista e quindi segnalato dalla giuria con il romanzo per racconti "Cronache dalla valle".

 

Libri pubblicati da:

Marsilio Editori

 

Edizioni Biblioteca dell'Immagine

 

 

 

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