“Come si fanno le cose” (Marsilio Editori) è recensito su quotidiani, riviste, web: un romanzo è soprattutto negli occhi e nel cuore di chi legge.
“Dolce e scabro, questo libro è percorso da un filo costante di serietà e di poesia: la poesia dell’umana pietà verso noi uomini che trascorriamo la vita così in fretta nella nostra piccola porzione di mondo, cercando l’effimero, mentre il nostro cuore ha quiete e forza solo se non rinneghiamo il passato.” Famiglia Cristiana: Antonia Arslan, 12.09.19
"In Come si fanno le cose Bortoluzzi affronta il disagio e le disarmonie del nostro tempo. Molte grandi questioni sociali si affacciano in queste pagine - dalle morti sul lavoro, alla concorrenza del mercato cinese - ma, grazie anche a una strategia narrativa felicissima, l'autore riesce a parlarci della sfida di sempre: il coraggio di essere felici, tra solitudini, fatiche e delusioni." La Domenica del Sole 24 Ore: Teresa Franco, 28.07.19.
“In un oscillare continuo tra memoria e presente, Bortoluzzi conferisce profondità storica e psicologica a questo suo testo dando voce allo sradicamento vissuto negli anni Settanta da contadini e figli di contadini del Nord est.” L’Indice dei libri, Claudio Panella, 03.12.19
"Bortoluzzi recupera anche i temi delle radici della sua precedente trilogia di montagna, e segnatamente il mondo scomparso dell'altopiano, e dei suoi valori umani, lavorativi ed etici, in contrasto con la disumanizzazione della fabbrica." La Lettura del Corriere della Sera: Ermanno Paccagnini, 04.08.19
"Bortoluzzi costruisce un racconto ilare e struggente, dove in filigrana sembra già di vedere un film con Claudio Bisio nei panni di Valentino e Lino Guanciale in quelli di Massimo. Con in più l’idea robusta di credere ancora in un presente dove essere di nuovo, insieme, parte di qualcosa.” Il Piccolo di Trieste: Pietro Spirito, 02.06.19.
“Tanto di più si può apprezzare la scrittura ironica di un Bravo autore, Antonio G. Bortoluzzi che in Come si fanno le cose evita i toni apocalittici, la facile epica del disastro industriale anche quando racconta proprio questo: il disastro industriale.” Corriere del Veneto, Corriere del Trentino: Francesco Chiamulera, 23.05.19.
“Un romanzo che parla di montagna, lavoro, ma anche di avventura, amicizia, amore”. Mattino di Padova, Nuova di Venezia, Corriere delle Alpi: Nicolò Menniti-Ippolito, 24.05.19.
“Nel romanzo c’è tutto il disincanto di questi anni, ma allo stesso modo la voglia di non arrendersi, di continuare a coltivare sogni, seppur confusi e persino delittuosi, perché i sogni non possono essere portati a processo; si possono processare i sognatori, non i loro sogni.” Adige, Alto Adige: Andrea Nicolussi Golo, 29.05.19.
“Come si fanno le cose senza dubbio inaugura una nuova stagione della sua produzione. Bortoluzzi adesso è uno scrittore del suo tempo che ha deciso di raccontare il presente in cui tutte le cose che facciamo, soprattutto quelle più importanti, nella vita poggiano sul niente e le coincidenze.” www.gliamantideilibri.it: Nicola Vacca.
“Una storia di amicizia e di avventura che l’autore porta a compimento tenendosi, come nei lavori precedenti, alla larga dall’immagine stereotipata e in definitiva falsa di una montagna-cartolina lontana dalla realtà, descrivendo più realisticamente una montagna matrigna, spesso difficile da vivere e abitata da persone e non da folletti e gnomi.” Corriere della Alpi: Ezio Franceschini, 19.07.19.
"L’avventura di Massimo e Valentino, comunque andrà, è degna di essere raccontata anche perché dà voce a un piccolo mondo che esiste, che vive, che sogna e che, troppo spesso, si dispera senza voce." www.mangialibri.com: Renzo Brollo.
"Nel suo ultimo romanzo Antonio G. Bortoluzzi affronta il tema della memoria da una prospettiva inedita. Le amate montagne e i ricordi ad esse legati da un lato, la città moderna e le lacerazioni inumane dall’altro, sono i due estremi di una tensione pulsionale che trova nel crimine prima, nell’amore poi, due insospettabili forme di sublimazione." www.albertotrentin.it: Alberto Trentin
"Come si fanno le cose è uno dei romanzi che parla della montagna in maniera più originale che abbia letto fino ad oggi: un modo diverso per conoscere le Dolomiti, senza puntare alle vette inarrivabili di granito, ma guardando alla base, laddove vivono gli uomini che fanno la storia, faticano e amano." www.facebook.com/librichiacchereecaffe: Marco Sartori
“Un romanzo stratificato, si direbbe, questo di Bortoluzzi, dove la storia principale è semplice ma i temi affrontati sono tanti, importanti e profondi; un romanzo dalla lingua limpida e precisa e dal tono inconfondibile, che si lascia leggere con grande facilità; che diverte, commuove e nello stesso tempo induce a riflettere.” www.vitaminevaganti.com: Loretta Junck.
"Il Paradiso, si sa, bisogna meritarselo e i nostri eroi, che non hanno il becco d’un quattrino, progettano loro, persone di onestà cristallina, addirittura una rapina in grande: attraverso stretti cunicoli e fetidi liquami, si arriverà al tesoro che consentirà la realizzazione del sogno." www.piazzacomisso.it: Aldo Miotto
“E’ un libro che vale la pena di incrociare perché, come in una trasmissione dell’Angela padre, ti fa scoprire la vita, anche segreta, di una specie che credevamo estinta da molti anni: gli operai ed anche, altrettanto da proteggere ma con maggior gentilezza, le operaie.” www.altitudini.it: Davide Torri.
"Protagonista ancora la montagna e i suoi abitanti, ma in un nuovo contesto mai indagato finora dallo scrittore nato in Valturcana: la fabbrica." www.premiocomisso.it: intervista di Federica Augusta Rossi
“L’Alpago diventa personaggio nel nuovo inizio di Antonio G. Bortoluzzi” Il Gazzettino di Belluno: Marco D’Incà.