Marghera, Venezia 28.10.15. “I territori dell’acqua e il cibo della conoscenza”.
Sono stato ospite con "Paesi alti", "Vita e morte della montagna" e "Cronache dalla valle" del convegno organizzato dal Museo diffuso dell’ingegneria (mu.ri) e invitato a parlare sul tema "Modernità e montagna, la geografia della memoria nelle piccole comunità". Qui alcune brevissime considerazioni su paesaggio e montagna cui seguirà, a cura del Museo diffuso, la pubblicazione degli atti.
IL PAESAGGIO
- Nei miei libri ci sono pochi nomi di paesi. Ci sono torrenti e montagne perché i corsi d’acqua durano più a lungo dei borghi e dei paesi e i paesi durano più delle singole persone.
- Accanto al paesaggio naturale, alle costruzioni umane, alle tradizioni popolari, alla lingua, a eventi piccoli e grandi che l’hanno segnato, un territorio è anche la rappresentazione che ne viene data. È qualcosa che si fa dopo, quando per esempio ripensiamo a certe persone che abbiamo conosciuto, a una certa estate, a quell’inverno, alla trincea sulla Tofana nei ricordi di un vecchio zio, a certi lavori nel bosco del Cansiglio o lungo il Piave.
- Poi c’è da dire che in ogni storia, alle volte anche prima dei personaggi, compare un paesaggio. Un posto, un luogo. Tutti gli scrittori hanno avuto un loro luogo, un territorio che hanno saputo rendere indimenticabile. Spesso si vanno a visitare questi posti perché si sono amati dentro le pagine.
LA MONTAGNA
- Vicino alla montagna della natura, dell’escursione, della scalata, del turismo, c’è un’altra montagna, è quella della terra e del lavoro, delle bestie, delle borgate contadine che sono sopravvissute fino agli anni ’60 del ‘900.
- Io vivo in Alpago e mi sposto solo per necessità. La bellezza è là intorno, non si può non vedere e però quando scrivo una storia voglio raccontare le persone più dei panorami. Il quadro bucolico idilliaco, per chi ha avuto anche una minima esperienza di stalle, campi, vigne ripide, povertà, non esiste.
- Il benessere economico rende indipendenti, autonomi e anche abbastanza soli. Fino agli anni ’60 e ’70 nei borghi sperduti di montagna c’era una necessaria collaborazione tra le persone. Non erano bontà e altruismo generalizzati, però le persone dei borghi di montagna di cui scrivo sapevano una cosa: da solo non ce la fai a vivere. E questo era più potente dell’individualità.
VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia padiglione Antares. Aquae 2015, iniziativa collaterale veneziana di Expo Milano, organizzata da Expo Venice, è un articolato programma di eventi sul tema dell’acqua. Il convegno “i territori dell’acqua e il cibo della conoscenza” indaga le relazioni fra acqua e paesaggio nel quadro dell’iniziativa – mu.ri museo diffuso regionale dell’ingegneria - che assume lo studio di queste relazioni come principio fondante di itinerari turistico-culturali sul bacino del Piave.
Il fiume non è solo una rete idraulica ma un complesso sistema di relazioni che scorre nella memoria storica di un territorio; ne è un esempio il Piave che percorre paesaggi diversi, dalle valli dolomitiche alla laguna di Venezia in un insieme di connessioni e interdipendenze che fanno pensare ad un unico sistema in cui le infrastrutture sono l’ossatura portante.
PARTE I
Introduzione e saluti istituzionali rappresentante VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia scarl rappresentanti Ordine degli Architetti P.P.C. e Ordine degli Ingegneri Fausta Bressani direttore Sezione Beni Culturali | Dipartimento Cultura Regione del Veneto Andrea Alberti architetto | soprintendente Belle Arti e Paesaggio per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso Alberto Ferlenga architetto | neoeletto rettore Università Iuav di Venezia Carlo Pellegrino ingegnere | direttore ICEA Università degli Studi di Padova Gianmario Guidarelli e Stefano Zaggia architetti | ICEA Università degli Studi di Padova
PARTE II
Territorio e conoscenza: appunti per un progetto di ecomuseo I monti, le acque e la Serenissima. Antimitografia di un territorio Andrea Zannini storico | Dipartimento di Scienze Umane Università degli Studi di Udine ore 13.00 - 14.00 pausa pranzo
Ponti e acqua: viaggio attraverso le suggestioni del paesaggio veneto Enzo Siviero ingegnere | architetto HC Università Iuav di Venezia | direttore rivista Galileo
Infrastrutture e tracce del territorio João Ferreira Nunes architetto, paesaggista | Scuola Superiore di Agronomia dell’Università Tecnica di Lisbona | Accademia di Architettura di Mendrisio
Rigenerazione urbana sostenibile. Il percorso della Tecnica in Alto Adige Wittfrida Mitterer architetto | Università di Innsbruck | responsabile Curatorium Beni Culturali Tecnici della Provincia di Bolzano
Modernità e montagna: la “geografia” della memoria nelle piccole comunità, Antonio G. Bortoluzzi
Il patrimonio culturale è un museo diffuso Giuseppe Di Marco architetto | Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso
Il paesaggio in tre parole Carlo Palazzolo architetto | Politecnico di Milano
dibattito/conclusioni moderatore Giorgio Pradella architetto | responsabile progetto mu.ri museo diffuso regionale dell’ingegneria
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