Andiamo verso le 80 presentazioni in poco più di due anni dall’uscita di “Paesi alti”.
Dico andiamo perché ci sono delle persone che mi invitano, che fanno il passa parola, mettono energie e tempo per un libro, una serata intorno a un tema o semplicemente per “far qualcosa” per i concittadini, i paesani, gli amici.
Questo incontrarsi di persone mi fa venire in mente la faccenda della solitudine e della montagna.
Se ne parla, se ne scrive e sembrano tutti d’accordo. Magari si ragiona meno sullo spopolamento, sui boschi che assediano gli abitati, o sui piccoli negozi di paese che chiudono. Invece la condizione dell’Uomo solo al cospetto della Natura (e di se stesso) che attraverso la solitudine raggiunge la risposta, il senso, la dimensione, sembra un tema centrale.
Io non ho mai conosciuto questi montanari e queste montanare che vivono felici e in solitudine, li vorrei incontrare. Davvero. Io so di persone che nel passato erano costrette a vivere in malga con le vacche, sui pendii con le pecore (un vecchio mi ha detto che le bestie andavano sempre più su, Maledette, a cercare l’erba più fresca e noi ragazzi ogni giorno a riportarle giù, rischiando di precipitare di sotto come ebeti). Ma non era scelta o libertà, era un lavoro.
È il ritorno tra le persone la festa, lo scopo, il senso. Perché ci sono ovunque posti per stare da soli, fin troppi: periferie di città, scantinati, spiagge, camere d’albergo. In montagna si cerca di stare con le persone, tra persone. Credetemi. E se la passeggiata, la camminata, perfino l’arrampicata non prevedono le folle, basta che cambi il tempo, scarseggi l’acqua, uno abbia dolori all’addome e si cerca di tornare in fretta al rifugio, al paese e anche alla perfida città (si sa che per un intervento chirurgico è meglio l’ospedale cittadino).
E nemmeno chi scrive della solitudine ama stare da solo troppo a lungo. Io no di sicuro e ringrazio di cuore le persone che a distanza di anni dalla “novità” dell'uscita di un libro mi invitano ancora. Per chi lo vorrà ci vedremo in questi bei posti e con amici di talento a parlare di montagna, di memoria e anche del presente:
GIOVEDI’ 17 AGOSTO festa di Sant’Augusta (Vittorio Veneto TV) osteria Da Lauro “Paesi alti letture e canzoni dal ‘900” con Alberto Mambrini alla fisarmonica;
DOMENICA 3 SETTEMBRE al Mese del libro Alpago per la proiezione del cortometraggio di Eros De Bona “Tra il cuore e l’ascella” tratto da un mio racconto;
DOMENICA 10 SETTEMBRE al rifugio Semenza con Franziskus Vendrame e Paolo Perin per “Vita e morte della montagna”;
SABATO 16 SETTEMBRE libreria Tra le righe, Conegliano, con Franziskus Vendrame e Paolo Perin per “Vita e morte della montagna”;
VENERDI’ 29 SETTEMBRE biblioteca di Valdagno, Vicenza, “Paesi alti” alla Maratona di lettura della Regione Veneto.